Riforma delle professioni: il Governo traccia una nuova rotta per le professioni in Italia

Il Governo ha ufficialmente avviato un ampio progetto di riforma delle professioni ordinistiche, con particolare attenzione agli avvocati e ai commercialisti ed esperti contabili.
L’obiettivo è duplice: da un lato semplificare l’accesso e l’esercizio delle professioni, dall’altro valorizzare le competenze e migliorare la qualità dei servizi offerti a cittadini e imprese.
Con i comunicati stampa del Consiglio dei Ministri n. 140 e 141 (del 4 e 11 settembre 2025), il Governo ha infatti annunciato l’intenzione di emanare uno o più decreti legislativi volti a modernizzare un sistema professionale ormai considerato datato rispetto alle esigenze del mercato e alle direttive europee.
⚖️ La riforma della professione di avvocato
La bozza del disegno di legge delega prevede una serie di interventi significativi sull’ordinamento forense, con l’intento di aggiornare la Legge n. 247/2012, ritenuta ormai inadeguata rispetto alle nuove modalità di esercizio della professione.
Le principali novità:
- Libertà e indipendenza dell’avvocato: viene riaffermato il principio di autonomia nella difesa e consulenza legale.
- Ripristino del giuramento professionale: un ritorno al valore etico della professione forense.
- Rafforzamento dell’esclusività: le attività di consulenza e assistenza legale saranno considerate esclusive dell’avvocato quando svolte in modo continuativo, sistematico e organizzato.
- Codice deontologico e segreto professionale: il Consiglio Nazionale Forense (CNF) manterrà il potere di emanare e aggiornare il codice etico della professione, con un’attenzione particolare alla tutela della riservatezza.
Società e reti professionali
Un altro aspetto innovativo riguarda l’esercizio in forma collettiva:
- Le associazioni professionali dovranno includere clausole essenziali nel contratto associativo e potranno definirsi “forensi” solo se la maggioranza dei soci è costituita da avvocati.
- Nelle società tra avvocati (STA), almeno due terzi del capitale, dei diritti di voto e degli utili dovranno appartenere ad avvocati iscritti all’albo.
- I soci non professionisti potranno entrare solo per finalità tecniche o di investimento, ma non potranno ricevere prestazioni dalla società.
Infine, gli avvocati potranno aderire a reti multidisciplinari con altri professionisti (come commercialisti o ingegneri) per offrire servizi integrati, specialmente in progetti complessi che richiedono competenze trasversali.
💬 Il Ministro Nordio ha sottolineato che l’attuale legge forense del 2012 “non è più adeguata alle nuove forme dell’avvocatura”, come le società tra professionisti o la monocommittenza, e che la riforma rappresenta un passo necessario verso un sistema più moderno e flessibile.
📊 Riforma della professione di commercialista ed esperto contabile
Per i commercialisti ed esperti contabili, la legge delega prevede l’adozione — entro dodici mesi — di un decreto legislativo di riforma completa dell’ordinamento professionale, con l’obiettivo di allinearlo agli standard europei e alle recenti pronunce della Corte costituzionale e delle giurisdizioni superiori.
Ecco i punti chiave della riforma:
- Ridefinizione delle attività professionali
Distinzione chiara tra attività riservate per legge e attività tipiche della professione nei campi tributario, economico-aziendale, finanziario e della crisi d’impresa. - Nuove regole per le società e associazioni professionali
Saranno stabilite norme chiare per la costituzione, gestione e limiti operativi delle società tra professionisti, in coerenza con la normativa vigente. - Revisione delle incompatibilità
Verranno introdotte deroghe temporanee per casi particolari e un quadro più flessibile per favorire la partecipazione dei professionisti alla vita economica. - Compensi e parametri
Si garantirà la libertà contrattuale nella pattuizione dei compensi, ma anche la loro proporzionalità ed equità, con un aggiornamento periodico dei parametri ministeriali. - Riforma della governance ordinistica
- Elezioni telematiche sicure e uniformi.
- Ricambio generazionale e parità di genere.
- Maggiore trasparenza nei processi decisionali.
- Riorganizzazione degli ordini territoriali
Nuova composizione dei consigli, maggiore rappresentanza delle minoranze e limite di due mandati consecutivi. - Disciplina disciplinare e decadenza
Verranno introdotte regole uniformi e coerenti con i principi di imparzialità e contraddittorio. - Specializzazioni e tirocinio
- Possibilità di svolgere il tirocinio già durante gli studi magistrali, accorciando i tempi di accesso alla professione.
- Introduzione di specializzazioni certificate per gli iscritti alla sezione A.
- Assicurazione collettiva professionale
Polizze collettive a carico del Consiglio nazionale per tutelare i clienti, con possibilità di coperture integrative individuali.
🧭 Verso una nuova identità professionale
Il presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, Dott. Elbano De Nuccio, ha definito la riforma “un passaggio storico che proietta la categoria nel futuro, rafforzandone il ruolo nel sistema economico e fiscale nazionale”.
La legge delega dell’11 settembre 2025 rappresenta infatti un punto di svolta:
non solo per l’ammodernamento normativo, ma anche per la valorizzazione del ruolo sociale ed economico dei commercialisti, sempre più centrali nei processi di innovazione, digitalizzazione e sostenibilità delle imprese italiane.
💬 Conclusione
La riforma delle professioni di avvocato e commercialista non è solo un aggiornamento tecnico, ma un cambiamento culturale e generazionale.
L’obiettivo è costruire un sistema professionale:
- più trasparente,
- più meritocratico,
- e più aperto alla collaborazione tra discipline.
Se attuata efficacemente, potrà rappresentare una spinta decisiva al processo di aggregazione professionale, già in atto ma ancora ostacolato da barriere normative e burocratiche.
Una riforma che guarda al futuro, nel segno della qualità, dell’etica e della competitività professionale.











