Tianjin, l’asse Mosca-Pechino si consolida. L’India apre uno spiraglio

Una vetrina geopolitica
Il vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), ospitato quest’anno a Tianjin, si è trasformato in una ribalta diplomatica che ha messo in evidenza due dinamiche parallele: l’intesa sempre più stretta tra Cina e Russia e un timido riavvicinamento tra Pechino e Nuova Delhi, dopo anni di freddezza.
Appena giunto in Cina, il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un lungo confronto con Xi Jinping. Secondo il Cremlino, la conversazione è stata “fruttuosa” e ha toccato anche i rapporti con Washington, con inevitabili riferimenti all’incontro di agosto in Alaska tra Xi e Donald Trump.
Il disgelo tra Pechino e Nuova Delhi
A sorprendere gli osservatori è stato però il tono positivo del dialogo tra Xi Jinping e il premier indiano Narendra Modi.
- Xi ha dichiarato che i due Paesi devono vedersi come “partner, non rivali”.
- Modi ha riconosciuto che il clima lungo il confine himalayano è oggi “più stabile”, pur evidenziando la necessità di riequilibrare lo sbilancio commerciale a favore della Cina.
La metafora scelta da Xi – la “danza del dragone e dell’elefante” – ha voluto simboleggiare un invito a trasformare le tensioni in cooperazione strategica.
L’obiettivo della Cina
Pechino punta a valorizzare la SCO come piattaforma alternativa al modello internazionale dominato dagli Stati Uniti. Xi ha parlato esplicitamente di “rafforzare l’unità del Sud globale”, un messaggio che ha fatto da filo conduttore al vertice.
L’immagine più emblematica è stata quella della cena ufficiale: Xi e Putin, seduti vicini, hanno conversato con naturalezza, sorrisi e toni distesi, quasi a voler trasmettere l’immagine di un fronte comune.
L’assenza-presenza di Trump
Anche se non presente fisicamente, Donald Trump ha rappresentato il convitato di pietra. Le sue politiche commerciali, criticate sia da Pechino che da Nuova Delhi, hanno costituito uno dei temi ricorrenti nelle discussioni. Xi ha cercato di rassicurare Modi, ribadendo che la Cina non costituisce una minaccia e che la cooperazione economica può portare vantaggi reciproci.
La SCO al centro della scena
La SCO, che oggi comprende Cina, Russia, India, Iran, Pakistan, le repubbliche centroasiatiche e, più recentemente, Bielorussia, si consolida come forum regionale di rilievo. Al centro dei lavori non solo commercio e sicurezza, ma anche temi di politica internazionale come il conflitto in Medio Oriente.
L’apertura ufficiale si è svolta in grande stile, con un banchetto di gala al Meijiang Convention Center, organizzato da Xi e dalla first lady Peng Liyuan, a conferma del ruolo che la diplomazia “soft” continua a giocare nei rapporti tra leader.
Conclusione
Il summit di Tianjin ha evidenziato un doppio movimento: da un lato la crescente sintonia tra Russia e Cina, dall’altro il tentativo di distensione con l’India. Se questi segnali troveranno continuità, la SCO potrebbe diventare sempre più un contrappeso concreto all’influenza statunitense negli equilibri globali.











