Aumentano i controlli dell’Agenzia delle Entrate sul guadagno online: ecco cosa cambia!

In arrivo anche in Italia e con ritardo la direttiva Dac7 ((Ue) 2021/514): i dati di chi guadagna oltre 2.000 euro online sui siti web, sui portali di commercio elettronico o tramite i social finiranno all’Agenzia delle Entrate che li controllerà ai fini delle imposte.
In altre parole, i redditi di una certa entità saranno tracciati sul web e andranno nelle mani del Fisco.
LE NUOVE REGOLE EUROPEE
Le nuove norme dell’Unione Europea mirano a prevenire frodi, evasione ed elusione fiscale che spesso avvengono attraverso transazioni online sui social media.
Le piattaforme digitali che operano nell’UE ora sono obbligate a comunicare tempestivamente i redditi percepiti dai venditori online alle autorità fiscali degli Stati membri, entro un mese dalla loro comunicazione da parte del venditore.
Questa nuova direttiva europea, chiamata Dac7, impone alle piattaforme di condividere con le autorità fiscali le informazioni relative ai guadagni e ai profitti dei venditori che utilizzano account sui social per vendere o sponsorizzare prodotti.
Questo nuovo meccanismo dovrebbe portare a un incremento del gettito fiscale di circa 30 miliardi di euro a livello complessivo nell’UE, secondo alcune stime.
La soglia per la comunicazione delle informazioni alle autorità fiscali è di 2.000 euro: i redditi percepiti online superiori a questa cifra verranno tracciati e comunicati all’Agenzia delle entrate.
COSA CAMBIA IN PRATICA?
Alla luce del quadro come sopra descritto, i redditi percepiti online se superiori ad importi di 2.000 euro verranno tracciati e comunicati all’Agenzia delle entrate.
La nuova direttiva europea, infatti, la c.d. Dac7, impone alle piattaforme social che operano nel territorio dell’Ue a condividere con le autorità fiscali le informazioni in loro possesso relative ai guadagni e i profitti raggiunti da coloro che a diverso titolo operano attraverso account sui “social”, vendendo o sponsorizzando prodotti.
Al raggiungimento della soglia di 2.000 euro, la piattaforma dovrà comunicare all’autorità fiscale del paese interessato i redditi guadagnati dagli utenti.
Le nuove norme riguardano anche le transazioni online di servizi di affitto, vendita, scambio, effettuate o gestite anche per il tramite di soggetti terzi.
In questo caso, le transazioni che superano la soglia di 2000 euro o di 30 operazioni di vendita saranno trasmesse alle autorità fiscali dai gestori delle piattaforme.
I venditori online dovranno fornire tutte le informazioni rilevanti entro il 31 gennaio 2024, relativamente ai redditi del 2023. Queste misure mirano a prevenire le frodi fiscali e a garantire un’equa distribuzione delle tasse tra tutti i contribuenti dell’Unione Europea.
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