Vuoi trovare lavoro? Le conoscenze valgono più del tuo curriculum!

Per trovare lavoro, quello che conta sono le relazioni. Lo ripetono ormai in molti, pensando all’aiuto che può dare un parente o una persona vicina alla famiglia. Ma i contatti non sono necessariamente raccomandazioni: tutti hanno una rete di conoscenze, amici, insegnanti. Perfino il pasticciere all’angolo della strada o il portiere di un palazzo sono possibili fonti di occupazione. Non c’è nulla di illegale nell’arrivare a un impiego così, anzi è la prassi.
LA SITUAZIONE IN ITALIA
Le raccomandazioni, la rete di amici, parenti e conoscenze, sono ancora oggi il modo principale per trovare lavoro in Italia. Lo racconta il 90% di coloro che sono alla ricerca di un impiego. E la tendenza riguarda anche i laureati: uno su quattro ottiene un posto proprio attraverso le conoscenze. Come aveva suggerito tra le polemiche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, sostenendo davanti agli studenti bolognesi che è meglio “giocare a calcetto” piuttosto che “mandare in giro curricula”.
Sono alcune conclusioni del 26esimo Rapporto annuale Istat.
Networking significa creare, sviluppare contatti e relazioni e si basa su un legame di reciprocità in cui si dà e si riceve, si tratti di tempo, competenza o di informazioni. Chiunque può crearsi una retee svilupparla a più livelli, moltiplicandoli e consolidandoli nel tempo. Il network è l’insieme delle persone che ti hanno visto all’opera e hanno un parere personale e professionale su di te. La rete di relazioni è quasi sempre il tuo trampolino di lancio (e a volte la tua rete di salvataggio).
COME ASSUMONO LE IMPRESE?
Per capire l’importanza delle attività di networking è fondamentale comprendere a fondo il processo con il quale le imprese ricercano ed assumono candidati.
Rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare, le imprese spesso pubblicano annunci di lavoro solo quando i metodi informali per trovare un buon candidato hanno fallito.
Quando è necessario infatti trovare un candidato per una determinata posizione, le imprese generalmente o promuovono un proprio dipendente o chiedono ai propri collaboratori e conoscenti di segnalare candidati validi per quella determinata posizione. Non è un caso infatti che vengano spesso previsti anche dei bonus per i dipendenti quando un candidato segnalato internamente viene assunto.
Questo processo di ricerca informale è molto meno costoso, sia in termini economici e sia in termini di investimenti di tempo, rispetto a ricorrere alla pubblicazione di un annuncio e alla gestione di un processo strutturato. Ogni azienda sa che se un proprio dipendente segnala un possibile candidato, è perché lo ritiene valido, altrimenti eviterà di esporsi perché direttamente o indirettamente produrrà un effetto anche sul proprio percorso professionale.
Molti posti di lavoro liberi non vengono spesso mai pubblicizzati o vengono occupati prima di esserlo. Di questi tempi infatti, la maggioranza degli impieghi vacanti sono ricoperti da qualcuno che ne ha sentito parlare in maniera informale da altri.
Pertanto, il processo di networking è assolutamente fondamentale, specialmente in un contesto ad alto tasso di disoccupazione dove buona parte dei posti vacanti sono presi da coloro che conoscono chi si occupa delle assunzioni (spesso non è la persona che lavora nelle risorse umane ma è la persona che ha bisogno di un nuovo collaboratore) o che sono nella loro sfera di influenza.
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